Brian Eno, dopo Bowie e gli U2 mette in musica il barocco di Juvarra

Brian Eno sta lavorando alla sonorizzazione della galleria juvarriana nella reggia di Venaria, a nord di Torino. L’installazione sarà terminata per il 7 luglio in occasione dell’apertura di HOP.E., due settimane di workshop e iniziative per giovani artisti.

La reggia di Venaria Reale è una delle maggiori residenze sabaude in Piemonte. Probabilmente la più grande per dimensioni, fu progettata e costruita in pochi anni (1658 – 1679) su progetto dell’architetto Amedeo di Castellamonte. A commissionarla fu il duca Carlo Emanuele II che intendeva farne la base per le battute di caccia nella brughiera collinare torinese, lo stesso nome in lingua latina della reggia, Venatio Regia, viene fatto derivare dall’arte venatoria.

L’insieme dei corpi di fabbrica che costituiscono il complesso, enorme se si considera l’estensione (80.000 m²), include il parco ed il borgo storico di Venaria, costruiti in modo da formare una sorta di collare che rievoca direttamente la Santissima Annunziata, simbolo della casa sabauda. Al borgo si unirono molte case e palazzi di lavoratori e normali cittadini che vollero abitare nei dintorni della Reggia, fino a far diventare Venaria Reale un comune autonomo della provincia di Torino.

Nel 1972 cominciò l’avventura di Brian Peter George St. John le Baptiste de la Salle Eno, che si articola finora in una cinquantina di album da solista o in collaborazione con altri. Alcuni hanno segnato la storia della musica, come Another Green World , Before and After Science , Music For Airports, ma è come produttore che Eno ha rivoluzionato il mondo del rock, lavorando con David Bowie, Devo, Talking Heads, U2. Con loro è diventato un intellettuale da milioni di copie: a 64 anni appena compiuti, firma ancora album interessanti (l’ultimo, Drums between the Bells , è uscito lo scorso anno), ma soprattutto partecipa, prende posizione, teorizza. Brian Eno dice: «Sono ancora molto interessato all’idea di una musica che nasca da sola, una volta date una serie di condizioni. La composizione ha una vita propria, in cui magari per un certo periodo non succede nulla poi all’improvviso tutto cambia».

Ora la chiama «musica generativa», ma già nel 1975 sul retro di Discreet Music scriveva di «sistemi che si regolano autonomamente e possono creare interi brani con intervento umano minimo o nullo». Lo stesso principio si ritrova nelle app per iPhone: Bloom eTrope («E sta per arrivarne un’altra», annuncia) producono musica ambient sempre diversa, ma sempre egualmente suadente, reagendo al tocco delle dita sullo schermo. È la fine dell’ego? «Non saprei, io stabilisco le regole, ma poi non conosco il risultato finale, a volte sorprende anche me». Così l’artista del futuro per Eno è anche un programmatore: «Nelle mie app il codice informatico conta quanto i suoni». Ma la tecnologia non è trasparente e il mezzo influenza il messaggio, così la musica che nasce da un pc non sarà la stessa che si può scrivere con una chitarra. Eno, pioniere delle macchine musicali, ha cominciato con registratori a bobine e sintetizzatori, oggi usa un Mac.

Opera per  lara pacis Mimmo Paladino Brian Eno

Opera per l’Ara pacis Mimmo Paladino Brian Eno

Brian Eno vanta già numerose collaborazioni con artisti o con l’arte, ricordiamo l’evento site specific pensato per gli spazi del Museo dell’Ara Pacis. Nel 2008 la mostra/evento “Brian Eno | Mimmo Paladino. Opera per l’Ara Pacis”  fu l’occasione, per due indiscussi protagonisti della cultura contemporanea, di ritrovarsi a lavorare insieme dopo quasi 10 anni dal loro primo progetto comune alla Round House di Londra nel 1999.

ItaliaWorldWide

E.P

One Response to Brian Eno, dopo Bowie e gli U2 mette in musica il barocco di Juvarra

  1. Angel says:

    Baroque stupendous in Sicily, as we can see in http://www.notoweb.it

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